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spectre2012

~ La globalizzazione ha ridotto l'uomo a uno strumento di consumo

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Archivi della categoria: economia

La Cina sta colonizzando l’America

16 mercoledì Mag 2012

Posted by antiglobb in colonizzazione, economia, informazione, opinioni

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città autosufficiente, investimemto redditizio, modello economico cinese, terreni per businessmen

China is purchasing plots of land anywhere with the goal to colonize the planet in order to dominate without the use of force.

In questi giorni la Cina ha comprato 200.000 acri di terreno nel Michignan, per costruire una metropoli completamente autosufficiente per uomini d’affari cinesi che vogliono operare all’estero senza correre il pericolo di essere integrati dagli americani.
La città sarà dotata di laghetti artificiali, centri culturali, fabbriche, mercati, ospedali e tutto quello che può dare l’idea di una comunità moderna, sarà abitata esclusivamente da cinesi e gestita secondo il modello economico cinese.
L’obiettivo finale è quello di realizzare numerose città collegate da un rete stradale capillare, per diffondere le merci cinesi in aree sempre più estese degli Stati Uniti.
La colonizzazione intensiva è per la Cina, secondo il parere di numerosi analisti economici, il modo più redditizio di investire il denaro che ha guadagnato inondando per 20 anni l’occidente, e in particolare l’America, con le loro merci a buon mercato.

Il gioco delle tre carte non funziona più

11 venerdì Mag 2012

Posted by antiglobb in economia, informazione, opinioni

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debito infinito, fine della politica, furto della bce, proprietà della moneta, ritorno alla lira

The banksteins go on to lend us our money with interest. It’s time to end this shameful swindle.

La proprietà della moneta appartiene ai cittadini che la valorizzano con il proprio lavoro. La Banca Centrale Europea commette quindi un furto quando ci concede un prestito con la nostra moneta e si fa pagare persino gli interessi.
Ma il gioco delle tre carte è arrivato al capolinea, perché sono tante le persone che si sono rese conto di essere state truffate, tant’è vero che domenica scorsa i partiti tradizionali hanno avuto una batosta superiore alla più rosea delle previsioni.
Che si tratti di una truffa e che abbiano l’intenzione di continuare a prenderci per i fondelli lo dimostra il fatto che il governo tecnocratico prima ci ha fatto pagare tasse a non finire e poi, considerato che un numero crescente di Paesi ha detto basta, ha fatto sapere che avrebbe investito considerevoli somme di denaro nella crescita, tacendo però sul fatto che, per procurarsele, sarà costretto a fare un altro debito con la BCE.
Ma pagare interessi crescenti su un debito che non esiste è un comportamento stupido che non può durare all’infinito. Pertanto, prima o poi saremo costretti a tornare alla lira e svalutarla, per rendere più appetibili le nostre merci.
Fino a quando non sarà presa questa decisione aumenteranno i suicidi e le persone che cercano il cibo nella spazzatura, le proteste si faranno sempre più violente e il nostro Paese diventerà ogni giorno più ingovernabile.
Tanto vale dunque uscire dall’euro appena possibile.

La Merkel nel bunker

08 martedì Mag 2012

Posted by antiglobb in economia, eventi epocali, neoliberismo

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centralità del lavoro, crollo dei mercati finanziari, economia reale, minacce dei bankstein

Governments collapse when leaders don’t listen to citizen’s demands for change.

Il bunker in cui si è chiusa la Merkel è assediato dai socialisti francesi, dai comunisti greci, dai rivoltosi olandesi, dagli antieuropeisti irlandesi, dai precari italiani, dai sindacati iberici e da orde di musulmani sempre più invasati.
Dopo avere sperperato le ricchezze delle nazioni, adesso gli accaniti sostenitori del rigore “sine qua non” minacciano la sempre più folta schiera dei loro oppositori, ma non fanno paura a nessuno.


Hanno voglia, infatti, di ripetere che “gli investitori non avranno più fiducia nei mercati“, “si fermerà tutto“, “l’aumento delle spese provocherà un’ondata di licenziamenti, il fallimento di numerose aziende, la reazione dei sindacati e l’esplosione di una serie di conflitti sociali”. Abbiamo espresso a chiare lettere la nostra volontà di cambiamento e non abbiamo nessuna intenzione di innestare la retromarcia.
Dobbiamo tornare all’economia reale, alla centralità del lavoro e alla nazionalizzazione dei servizi. Abbiamo già lottato per questi obiettivi e non ci fermeremo davanti a niente per conseguirli.


Siamo stanchi di vedere i soliti opportunisti che, invischiati nelle solite trame e ripetendo le solite cose, sostengono i mercati finanziari senza curarsi del popolo che fa fatica a tirare avanti. 

L’uscita dal neoliberismo è una strada obbligata

06 domenica Mag 2012

Posted by antiglobb in disintegrazione dell'europa, economia, informazione

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aste deserte, decrescita, italiani rammolliti, tagli allo stato sociale, tracollo delle banche

We will return to national currencies when sacrifices will cut down the GDP, so that the european governments will be unable to sell bonds at attractive rates and banks collapse.

Il giocattolo si è rotto, ma i banchieri continuano a imporre sacrifici, tagliare le spese sociali e ridurre il costo del lavoro, pur essendo consapevoli che la recessione si farà più grave.  Muovere le leve di un meccanismo che ha cessato di funzionare è il primo dogma del Dio Denaro.
Queste misure, tuttavia, faranno scendere il PIL, per cui i governi europei non saranno più in grado di vendere titoli di Stato a tassi appetibili, la recessione diventerà insostenibile e non resterà altra strada che tornare alle monete nazionali.
A quel punto le banche che detengono i loro debiti falliranno e la crisi finanziaria dell’Europa diventerà irreversibile.
In questo momento, anche se adottassero politiche a favore della crescita, la situazione cambierebbe in peggio, perché l’aumento dei debiti sarebbe enorme e la recessione diventerebbe addirittura devastante.
Un certo numero di ban
che, infatti, si stanno già preparando a uscire dall’eurozona.
L’unica soluzione è la d
ecrescita felice, ma ci sono ancora troppi italiani che credono alla promessa di una ripresa entro l’anno in corso che permetterebbe loro di continuare a vivere nel falso benessere che ne ha fatto dei rammolliti.

May day!… May day!… Riprendiamoci la vita.

01 martedì Mag 2012

Posted by antiglobb in conflitti sociali, economia, eventi epocali

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democrazia partecipata, giustizia sociale, May Day, mobilitazione permanente, rivoluzione culturale

The whole world is waking. The cultural revolution has moved up towards a radical change of the society and nobody will be able to stop it.

Migliaia di studenti, di lavoratori, di disoccupati e di immigrati si stanno riversando nelle strade di oltre 135 città americane e del mondo, per inneggiare alla rivoluzione e manifestare contro la corruzione dei governanti e l’avidità dei banchieri.

Questo evento di rilevanza epocale, che segnerà una svolta nella Storia dell’umanità, è stato causato dall’esigenza di decine di milioni di cittadini del mondo di riprendersi la vita organizzando occasioni per incontrarsi e partecipare alle manifestazioni e ai dibattiti che riguardano il proprio Paese. Gli organizzatori del May Day sostengono che, per arrivare all’equa redistribuzione della ricchezza, il benessere per tutti, la riappropiazione dello spazio pubblico e un Welfare efficiente, la mobilitazione contro l’arroganza dei politici e dei banchieri deve essere permanente.

Ma per abbattere il consumismo, l’individualismo, il profitto considerato l’unico scopo della vita e combattere lo strapotere delle banche dobbiamo costituire Comunità autosufficienti e un’alleanza tra Movimenti, Associazioni, Sindacati e  WEB. 

Nel momento in cui saremo riusciti a conseguire questo obiettivo, potremo dire che abbiamo vinto e che gli sciacalli della finanza non ritorneranno al potere almeno per il prossimo mezzo secolo.

La Spagna è in fiamme

30 lunedì Apr 2012

Posted by antiglobb in conflitti sociali, economia, informazione, neoliberismo, opinioni

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bandiere rosse, canti della resistenza, ingordigia liberista, no all'austerity, pugni chiusi

If Rajoy asks for other sacrifices, the social conflict will become red-hot.

Dopo la raffica di manifestazioni contro la rifoma del lavoro, gli spagnoli sono scesi di nuovo nelle strade per protestare contro le misure di austerità del governo Rajoy e i tagli all’educazione, alla sanità e ai servizi sociali.

I 40.000 manifestanti che hanno bloccato 55 centri urbani, gli striscioni, gli slogan, le bandiere rosse, i canti della Resistenza e i pugni chiusi dimostrano che il tentativo di far pagare il debito provocato dall’ingordigia liberista alle loro vittime è destinato al fallimento, in quanto le classi meno abbienti hanno già dato e comunque non hanno più niente da dare. Continuare dunque a blaterare di scelte dolorose ma inevitabili è un puro esercizio retorico.  

I manifestanti gridavano “tassate gli evasori fiscali”, “investite nella crescita”, “il rigore aumenta la disoccupazione”, “non si gioca con l’istruzione”, “ridateci i nostri diritti”, “siamo tornati indietro”, “i giovani non hanno  futuro”, “tagliare la sanità è un crimine”, “Rajoy ha distrutto il Paese”, “ci hanno portato all’asfissia” e “hasta la victoria! siempre!”.
Il leader dei Sindacati Uniti ha gridato all’indirizzo di Rajoy che, se non si arriverà a un negoziato, il conflitto sociale si farà incandescente.
La prossima manifestazione si terrà il 1° maggio.

Manca dunque poco alla resa dei conti, ma dal fatto che le manifestazioni andranno avanti e i sondaggi rivelano un continuo crollo della fiducia nei curatori fallimentari del liberismo è facile presagire che per questi signori the game is over.

L’Egitto taglia il gas a Israele

27 venerdì Apr 2012

Posted by antiglobb in conflitti regionali, economia, informazione

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amicizia degli egiziani con i palestinesi, attacchi al gasdotto egiziano, intervento del parlamento egiziano, minacce all'Egitto, rottura del Trattato di pace

Israele threatens and Egypt couldn’t care less.

L’Egitto ha definitivamente cancellato l’esportazione di gas verso Israele, che ha minacciato di rompere il Trattato di pace con l’Egitto. Ma questo ha risposto che non lo considera più in vigore dal 2005 e che comunque la fornitura di gas è stata interrotta solo perché Israele non pagava da oltre 4 mesi.
Israele ha obiettato che non ha pagato perché negli ultimi due anni ci sono stati quasi venti attentati al gasdotto che collega i due Paesi e ha minacciato di sottoporre il caso a un Arbitrato Internazionale.

Allora il Parlamento egiziano si è rallegrato per la decisione di porre fine all’accordo e ha risposto ai leader israeliani che non è preoccupato affatto delle loro minacce e che anzi le stesse avvicineranno ancora di più il popolo egiziano a quello palestinese.

Con questa mossa Israele ha dimostrato ancora una volte di non avere capacità diplomatiche e si è alienate le simpatie di tutto il mondo islamico.
La sua esistenza in questo momento è ancora più a rischio, perché l’esercito egiziano è così potente che potrebbe sconfiggere da solo quello israeliano.


La Grecia sta tornando al baratto

25 mercoledì Apr 2012

Posted by antiglobb in crollo economico, decrescita, economia, fallimento dell'europa, neoliberismo, opinioni, sovranità nazionale

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caos economico, comunità territoriali, effetti dell'inflazione, fallimento delle banche, moneta locale, ritorno al baratto, saccheggio dei banchieri, schiavitù del debito

It isn’t the first time that the bankers take advantage of the poor to force them to work for their happiness.

Nel corso della Storia, gli effetti di questa follia, che torna periodicamente a sconvolgere l’umanità, sono stati sempre gli stessi: inflazione, chiusura delle aziende, disoccupazione, miseria, sospensione dei pagamenti, truffe bancarie, caos economico e alla fine l’inevitabile abbandono della moneta.

Quando hanno capito che il saccheggio del loro Paese era stato pianificato per portarlo al collasso economico, i greci hanno saggiamente imboccato la strada dell’autosufficienza.

Quella che hanno abbracciato con fiducia è la teoria dell’economia sostenibile, secondo la quale, per sfuggire alla morsa della crisi, è necessario formare Comunità Territoriali indipendenti dall’Europa, nelle quali tutti lavorano a beneficio di tutti, si producono solo merci adatte alla soddisfazione dei bisogni delle stesse Comunità e si utilizza una moneta locale per facilitare il baratto delle stesse merci.

Gli analisti economici prevedono che nello spazio di qualche mese l’iniziativa sarà recepita da tutti i Paesi sottomessi alle misure di austerità imposte dalla troika e che l’euro sarà respinto da coloro che, grazie alla truffa ordìta dai liberisti, hanno dovuto subìre la riduzione del loro standard di benessere.

Vogliono trasformare il mondo in un campo di battaglia

23 lunedì Apr 2012

Posted by antiglobb in conflitti sociali, decrescita, disintegrazione dell'europa, economia, eventi epocali

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arresto di innocenti, chiusura delle banche, collasso finanziario, contestazioni violente, vita nelle comunità

The global financial collapse is inevitable. The neoliberism is sinking, while the challenge to the Power is spreading all over the world.

Terrorizzati dall’ineluttabilità del collasso finanziario globale, i banksteins si stanno servendo di tutti gli strumenti idonei a mantenere il controllo della situazione, senza darsi minimamente pensiero delle possibili ricadute sulle persone che hanno utilizzato come vittime sacrificali delle loro manovre.

Hanno dato vita a leggi liberticide, manipolato la Costituzione, disposto licenziamenti di massa, precarizzato il lavoro e ordinato alla polizia di reprimere brutalmente ogni tentativo di rivolta. Ma hanno ottenuto l’effetto contrario. In ogni parte del mondo sono cresciuti, infatti, i Movimenti per il ripristino della giustizia sociale e della democrazia.

Hanno pensato allora di attaccare l’Iran, ma sono andati a sbattere contro il muro dei Brics, disposti a difendere il  loro alleato strategico anche a costo di far esplodere una guerra nucleare.
L’ultima carta che stanno giocando è quella della chiusura delle banche, per impedire ai clienti di ritirare i loro depositi, con l’obiettivo di svalutare le monete, far crescere l’inflazione e rendere ancora più schiavi i lavoratori. Ma questa idea non ha alcuna possibilità di succeso, perché costringerebbe le masse affamate a contrastare violentemente il Sistema.

La crisi non ha sbocchi e finirà certamente male. Dobbiamo cominciare a pensare, pertanto, al dopo crisi, per trovare il modo di sopravvivere al brutto momento che stiamo attraversando.
Il nostro stile di vita deve cambiare radicalmente, altrimenti saremo costretti a farlo dalla Natura. E non abbiamo altra scelta che fornare piccole comunità territoriali dove tutti lavorano e tutti godono dei frutti del lavoro collettivo.

Prima di prendere questa decisione, tuttavia, dobbiamo liberarci delle illusioni della tecnologia, che percepiamo come comodità, ma che inquinano l’ambiente e ridanno vigore agli istinti che abbiamo rimosso nel corso dei secoli.

I comunisti cechi hanno sconfitto i neoliberisti

22 domenica Apr 2012

Posted by antiglobb in economia, informazione, opinioni, rivolte popolari, sconvolgimenti politici

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errori dei banksters, fine del liberismo, l'europa in rivolta, partiti italiani addormentati, ritorno del comunismo

The fight against the banksters goes on. The Movement for the Social Justice is on its way. The History has resolutely changed direction.

Stiamo rivivendo l’atmosfera del 1848. Le rivolte contro l’Europa delle banche e non dei popoli si susseguono ovunque. I francesi sono decisi a  uscire dal neoliberismo. Gli olandesi hanno  indetto un referendum per tornare alla moneta nazionale. I tedeschi contestano apertamente l’ESM e il Trattato di Schengen. Gli italiani sono ogni giorno più critici nei confronti del governo dei tecnocrati.

La protesta contro l’austerity che c’è stata ieri a Praga rappresenta, tuttavia, un notevole salto di qualità, in quanto è stata organizzata dal partito comunista e ha visto la partecipazione compatta dei partiti di sinistra e dei sindacati.
I motivi per cui 120.000 cechi sono insorti contro il governo sono gli stessi che fanno scendere nelle strade decine di migliaia di cittadini della vecchia Europa: il carico fiscale eccessivo, la disoccupazione crescente, l’inflazione sempre più alta, la svendita del welfare, l’ingiustizia sociale, il congelamento delle pensioni e l’arroganza dei banchieri, convinti che la loro missione è quella di ridurre alla fame le popolazioni occidentali, per salvare le banche, gli Stati, il neoliberismo e loro stessi.

I manifestanti avevano con sé fischietti, trombette e tamburi, sventolavano striscioni recanti la scritta “Stop al governo” e gridavano: “Basta con le truffe“, “Dimissioni del governo“, “Nuove elezioni subito“.
Da un sondaggio svolto nel mese di marzo è venuto fuori che comunisti e socialdemocratici hanno già la maggioranza assoluta  nel Paese.

Se i tecnocrati continuano a dissanguare i cittadini e i partiti a girare la testa dall’altra parte, il destino del Paese è segnato. Siamo assetati di democrazia e la storia del Nuovo Disordine Mondiale è finita.

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